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Dallo scorso 24 febbraio la città di Konotop (a 80 chilometri dal confine con la Russia) è occupata dall’esercito russo. Uno scenario che nessuno pensava possibile fino a pochi giorni fa. Le strade che diventano teatro di guerra, i mezzi corrazzati abbattuti, le auto date alle fiamme e soprattutto le vittime militari e civili sparse per la città. Ad aggravare il quadro si aggiunge la disperazione in cui è caduta la popolazione dopo lo scoppio del conflitto.
«I frati stanno bene e sono rimasti là con la gente, per non abbandonarla.» commenta fra Romuald, parroco del convento di Konotop.
I frati francescani presenti sul posto hanno aperto le loro porte offrendo una parola di conforto, un pasto caldo e un luogo dove trascorrere la notte. Sono per lo più anziani, donne e bambini che si sono ritrovati inermi di fronte all’esplosione della guerra alle porte della loro casa. Nonostante l’impegno, si fa sempre più difficile garantire cibo, medicine e tutto lo stretto necessario per chi ha lasciato la propria casa e ha perso tutto.