Una riflessione su Francesco d’Assisi
Dal Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi un inno alla cura, all’attenzione, alla meraviglia per “sora nostra madre terra”:
“Laudato si, mi Signore, per sora nostra madre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi, con coloriti fiori et erba.”
San Francesco, conosciuto come il cantore del creato e della bellezza che contiene, è l’uomo che ha amato e rispettato la Terra, il sole, il vento, il fuoco, l’acqua, ogni singola creatura.
Francesco d’Assisi: l’uomo dell’ecologia integrale
Come dice Papa Francesco, è “l’uomo dell’ecologia integrale”. Durante la sua vita non solo si è curato della terra, ma di ogni creatura, anche della più piccola e insignificante, di ogni donna, di ogni uomo, soprattutto dei poveri. Ha ammansito il lupo di Gubbio, ha abbracciato il lebbroso, ha rincorso i briganti per invitarli a pranzare con lui. Si è fermato a contemplare gli uccelli del cielo, le nubi, il vento, ogni essere vivente.
In una delle antiche biografie si legge:
«Quando i frati tagliano legna, proibisce loro di recidere del tutto l’albero, perché possa gettare nuovi germogli. E ordina che l’ortolano lasci incolti i confini attorno all’orto, affinché a suo tempo il verde delle erbe e lo splendore dei fiori cantino quanto è bello il Padre di tutto il creato. Vuole pure che nell’orto un’aiuola sia riservata alle erbe odorose e che producono fiori, perché richiamino a chi li osserva il ricordo della soavità eterna. Raccoglie perfino dalla strada i piccoli vermi, perché non siano calpestati, e alle api vuole che si somministri del miele e ottimo vino, affinché non muoiano di inedia nel rigore dell’inverno. Chiama col nome di fratello tutti gli animali, quantunque in ogni specie prediliga quelli mansueti.» (Vita seconda di Tommaso da Celano CXXIV, 165)
Nella vita di frate Francesco d’Assisi tutto appare connesso, tutto è in relazione, in profonda unità: Dio, gli altri, la natura, se stesso. L’espressione “ecologia integrale” significa che «tutto è in relazione», «tutto è collegato», «tutto è connesso».
Tutto è connesso
San Francesco, in modo particolare, ci mostra come non si possa mai separare il grido della terra e il grido dei poveri. Interrogarsi sulla creazione è sempre anche prendere coscienza del senso e del posto dell’uomo nella creazione, del suo agire responsabile o meno. Un’ecologia della Terra non potrà essere disgiunta da un’ecologia dell’umano. Ma soprattutto in ogni cosa lui cerca le tracce di “colui che tutto a noi si è donato”.
Stare in armonia con tutte le creature
«Tutto assorbito nell’amore di Dio, Francesco scorgeva perfettamente la bontà di Dio non solo nell’anima già splendente di ogni perfezione di virtù, ma anche in ogni creatura. E per questo si volgeva con singolare caldo affetto alle creature, particolarmente a quelle in cui vedeva la traccia di una qualità di Dio o di qualcosa che aveva attinenza con la vita religiosa». (Specchio di perfezione, 113).
Le sue parole, la sua vita ci ricordano la possibilità di stare in armonia con tutte le creature, di cogliere in ogni creatura, in ogni frammento del nostro mondo, della Terra, il racconto della cura e di un futuro che ci appartiene ma che sempre è dono.
Consiglio di lettura per approfondire il tema della crisi climatica:
LAUDATE DEUM di Papa Francesco, pubblicata lo scorso 4 ottobre, in occasione della festa di S. Francesco d’Assisi.