Un messaggio di fra Giampaolo Cavalli
Tanti auguri di un sereno NataleNatale.
Quest’anno penso al Natale come un lungo viaggio pieno di speranze, ricordi, incontri.
A volte con fatica e un po’ di paura del diverso.
Tante sono le immagini che affollano mente e cuore.
Ci sono speranze. Tante e nuove.
La speranza più grande è quella di vivere il Natale e il futuro di nuovo INSIEME, meglio di quanto succedeva prima.
Ci sono i ricordi.
Quelli di un tempo faticoso, difficile in cui abbiamo imparato a vivere diversamente, con tanta creatività: ci siamo guardati attraverso schermi, abbiamo desiderato vicinanza, abbiamo imparato a dare di più all’altro.
Ci sono tanti e diversi volti, quelli che speriamo d’incontrare.
Il fratello che arriva per stare a cena con noi, la famiglia intera, l’amore lontano, gli amici.
C’è la fatica della corsa ai regali, a confessarsi, a raggiungere chi di solito è lontano o a fare qualcosa con chi di solito non ha spazio nella nostra vita.
C’è anche la paura: la paura di chi non si è vaccinato, dei bambini che non portano la mascherina, di una malattia che ha tante varianti, di un banale starnuto, la paura di chi ha idee diverse.
Chi avrebbe mai immaginato di dover fare i conti con la paura e l’incertezza di questi giorni!
Il Natale ci racconta che Dio ci ama così tanto, che gli stiamo così tanto a cuore tanto che niente di noi gli fa paura, tanto da amare anche questo tempo. È un tempo che lui ama perché ci siamo noi.
Perché è il tempo che abitiamo noi e le persone che noi amiamo: un tempo unico.
Come una casa.
Quella casa che diventa unica e preziosa solo perché c’è qualcuno di speciale che l’abita.
Dio ci invita allora ad aprire gli occhi su questo tempo da amare perché è il tempo abitato dalle persone che amiamo, da chi dà senso alla nostra vita. Per questo è speciale, anche il Natale è speciale.
Il Natale ci ricorda che Dio sceglie d’iniziare a raccontarci di Sé e lo fa diventando uno di noi: un bambino.
Un bambino che ci assomiglia così tanto da fare parte della nostra vita e ci racconta di quanto ciascuno faccia parte del sogno più bello di Dio. Proprio come un bambino è il sogno più bello di un genitore.
Ti auguro, in questo Natale di rischiare l’incontro, quell’incontro che spalanca orizzonti e fa desiderare un passo ancora.
A volte, Gesù, Dio che abita in mezzo a noi come un bambino, ci lascia nel dubbio, nell’incertezza, ma ci invita a desiderare un passo ancora per provare ad amare, così sarà possibile toccare la felicità, potremo toccare Dio.
Come dice qualcuno di molto più importante di me,
ti chiedo una preghiera!
Ti auguro che in questo Natale
i tuoi occhi possano brillare
per la gioia che c’è perché c’è amore.