Un nuovo anno insieme

Piccole Cose belle: grazie a te!

Un nuovo anno insieme

Piccole Cose belle: grazie a te!
Alessandra e Noemi Operazione Pane

Condivisione

La parola che mi viene in mente parlando dell’anno appena trascorso. Durante l’anno appena trascorso, abbiamo condiviso momenti preziosi di gioia e di amore, ma anche momenti drammatici in cui tutto sembrava ormai perso.

In ogni istante tu sei qui con noi e per questo voglio dirti grazie.

Grazie per essere sempre al fianco di chi è più fragile.

A inizio anno all’improvviso la notizia delle bombe cadute sull’Ucraina ha stravolto le nostre vite. Mai avremmo immaginato di vivere così da vicino il dramma della guerra, così vicina a noi.

In questo momento di difficoltà tu sei stato al fianco delle famiglie distrutte da due anni di pandemia e hai fatto spazio nel tuo cuore per tutte le mamme fuggite dall’Ucraina con i loro bambini. Le hai accolte, le hai fatte sentire a casa e hai permesso loro di ricominciare ad avere una speranza per il futuro.

Tu hai donato loro tante piccole cose belle, cose normali che fanno sentire meglio. In questa pagina, fatta apposta per te, puoi trovare tutti i momenti più belli che abbiamo vissuto insieme.

La condivisione di una nuova speranza

Tu hai permesso alle mamme e ai bambini fuggiti dal proprio Paese a causa della guerra, di trovare nelle mense francescane di Operazione Pane, in Italia e nel mondo, un posto sicuro per ricominciare. Ma hai fatto anche di più, arrivando nei luoghi colpiti dalla guerra con il cibo e le medicine di cui avevano bisogno.

Fra faustino a Bordighera

Qui puoi vedere fr. Faustino, del Convento di Bordighera, con le bambine e i bambini ucraini accolti insieme alle loro mamme.

Romuald a Konotop

Questo invece è fr. Romuald di Konotop, Ucraina, che consegna le buste con i beni di prima necessità alle persone colpite dalla guerra.

La condivisione di una nuova speranza

Tu hai permesso alle mamme e ai bambini fuggiti dal proprio Paese a causa della guerra, di trovare nelle mense francescane di Operazione Pane, in Italia e nel mondo, un posto sicuro per ricominciare. Ma hai fatto anche di più, arrivando nei luoghi colpiti dalla guerra con il cibo e le medicine di cui avevano bisogno.

Fra faustino a Bordighera

Qui puoi vedere fr. Faustino, del Convento di Bordighera, con le bambine e i bambini ucraini accolti insieme alle loro mamme.

Romuald a Konotop

Questo invece è fr. Romuald di Konotop, Ucraina, che consegna le buste con i beni di prima necessità alle persone colpite dalla guerra.

La condivisione di un sogno di pace

“La pace non appiattisce le differenze, la pace è armonia delle differenze.” Con queste parole Papa Francesco ci ha accolti durante il nostro incontro del 19 marzo. È stato uno dei momenti più emozionanti che abbiamo vissuto insieme.

Dopo due anni difficili e distanti, ci siamo ritrovati per la prima volta di nuovo insieme alla grande famiglia di Antoniano: i bambini del Piccolo Coro, le famiglie del centro terapeutico e dei servizi di accoglienza che ogni giorno sostieni. La gioia, i sorrisi e l’allegria contagiosa dei più piccoli hanno reso tutto un po’ più speciale. La loro voglia di tornare a giocare e divertirsi insieme ci ha ricordato la bellezza di condividere momenti come questi con chi ci sta accanto.

I bambini del Piccolo Coro hanno portato un dono prezioso al Santo Padre: canti di pace, di gioia, di speranza. Hanno espresso in musica la saggezza e la purezza dei loro cuori.

Piccolo Coro da Papa Francesco

Qui, puoi vedere i bimbi del Piccolo Coro mentre cantano per Papa Francesco nella Sala Nervi.

fra Giampaolo con Papa Francesco

Qui, fr. Giampaolo saluta Papa Francesco alla fine dell’udienza e lo ringrazia per le parole dolci e gentili che ci ha dedicato.

Hanno cantato quella pace di cui ci ha parlato Papa Francesco. Quella pace che riusciremo a realizzare solo quando impareremo a riconoscerci come fratelli e sorelle.

Insieme a noi c’erano anche i bambini russi e ucraini. Erano lì grazie a te che li hai accolti e hai scelto di stare al loro fianco. Rivolgendosi al Santo Padre, hanno detto: “Sogniamo come un’unica umanità e insegniamo ai grandi a fare la pace”. Le loro parole, cariche di sogni e di significato, mi sono arrivate dritte al cuore.

Con te accanto, potremo costruire un mondo più accogliente e più sicuro, in cui il sogno di pace di questi bambini possa finalmente diventare realtà.

La condivisione di un sogno di pace

“La pace non appiattisce le differenze, la pace è armonia delle differenze.” Con queste parole Papa Francesco ci ha accolti durante il nostro incontro del 19 marzo. È stato uno dei momenti più emozionanti che abbiamo vissuto insieme.

Dopo due anni difficili e distanti, ci siamo ritrovati per la prima volta di nuovo insieme alla grande famiglia di Antoniano: i bambini del Piccolo Coro, le famiglie del centro terapeutico e dei servizi di accoglienza che ogni giorno sostieni.

La gioia, i sorrisi e l’allegria contagiosa dei più piccoli hanno reso tutto un po’ più speciale. La loro voglia di tornare a giocare e divertirsi insieme ci ha ricordato la bellezza di condividere momenti come questi con chi ci sta accanto.

I bambini del Piccolo Coro hanno portato un dono prezioso al Santo Padre: canti di pace, di gioia, di speranza. Hanno espresso in musica la saggezza e la purezza dei loro cuori.

Piccolo Coro da Papa Francesco

Qui, puoi vedere i bimbi del Piccolo Coro mentre cantano per Papa Francesco nella Sala Nervi.

Hanno cantato quella pace di cui ci ha parlato Papa Francesco. Quella pace che riusciremo a realizzare solo quando impareremo a riconoscerci come fratelli e sorelle.

Insieme a noi c’erano anche i bambini russi e ucraini. Erano lì grazie a te che li hai accolti e hai scelto di stare al loro fianco. Rivolgendosi al Santo Padre, hanno detto: “Sogniamo come un’unica umanità e insegniamo ai grandi a fare la pace”. Le loro parole, cariche di sogni e di significato, mi sono arrivate dritte al cuore.

Con te accanto, potremo costruire un mondo più accogliente e più sicuro, in cui il sogno di pace di questi bambini possa finalmente diventare realtà.

fra Giampaolo con Papa Francesco

Qui, fr. Giampaolo saluta Papa Francesco alla fine dell’udienza e lo ringrazia per le parole dolci e gentili che ci ha dedicato.

La condivisione di un nuovo inizio

Il 2022 è stato anche l’anno dei nuovi inizi. La Mensa Padre Ernesto, il cuore pulsante di Antoniano, ha riaperto le porte.

Tu hai vissuto con noi questo viaggio che ha portato alla creazione di spazi nuovi, più belli, accoglienti e sicuri per i nostri ospiti. Mattone dopo mattone, insieme abbiamo dato una nuova vita al luogo che, da sempre, ci permette di essere casa per chi è nel bisogno.

Porterò nel mio cuore il giorno in cui abbiamo ricominciato ad accogliere i nostri ospiti in mensa, la sera in cui le famiglie sono tornate a sedere alla nostra tavola alla mensa serale e il momento in cui sono ripartiti i pranzi in musica, grazie ad alcuni volontari musicisti che hanno portato un po’ felicità nella vita di chi soffre.

Quanto mi era mancato tutto questo. È stato incredibile vedere di nuovo i loro volti sorridenti.

Riapertura mensa

Questo è uno scatto dal primo giorno di apertura della nostra mensa: il giorno più emozionante di tutto l’anno.

Taglio del nastro

Qui invece puoi vedere il momento il taglio del nastro da parte di due bimbi del Piccolo Coro. Insieme a loro c’è fr. Giampaolo, il presidente della C.E.I. Matteo Zuppi, il sindaco di Bologna Matteo Lepore, il Ministro Provinciale fra Enzo Maggioni e tutte le persone che sostieni ogni giorno.

Negli occhi sorridenti dei bambini e nei volti pieni di speranza delle mamme e dei papà vedo te, perché tu porti avanti il sogno di Padre Ernesto: permettere anche a chi è in difficoltà di essere servito come al ristorante e vivere qualche momento di serenità, lontano dalla sofferenza.

Jasmeen con Jose e Maria

Qui, Jasmeen accoglie Josè e Maria durante la riapertura della mensa serale.

Janette, Tawaab e Adam

Anche Janette, Tawab e Adam sono tornati alla mensa serale e godono finalmente di qualche momento di normalità insieme alle loro mamme.

La condivisione di un nuovo inizio

Il 2022 è stato anche l’anno dei nuovi inizi. La Mensa Padre Ernesto, il cuore pulsante di Antoniano, ha riaperto le porte.

Tu hai vissuto con noi questo viaggio che ha portato alla creazione di spazi nuovi, più belli, accoglienti e sicuri per i nostri ospiti. Mattone dopo mattone, insieme abbiamo dato una nuova vita al luogo che, da sempre, ci permette di essere casa per chi è nel bisogno.

Porterò nel mio cuore il giorno in cui abbiamo ricominciato ad accogliere i nostri ospiti in mensa, la sera in cui le famiglie sono tornate a sedere alla nostra tavola alla mensa serale e il momento in cui sono ripartiti i pranzi in musica, grazie ad alcuni volontari musicisti che hanno portato un po’ felicità nella vita di chi soffre.

Quanto mi era mancato tutto questo. È stato incredibile vedere di nuovo i loro volti sorridenti.

Riapertura mensa

Questo è uno scatto dal primo giorno di apertura della nostra mensa: il giorno più emozionante di tutto l’anno.

Taglio del nastro

Qui invece puoi vedere il momento il taglio del nastro da parte di due bimbi del Piccolo Coro. Insieme a loro c’è fr. Giampaolo, il presidente della C.E.I. Matteo Zuppi, il sindaco di Bologna Matteo Lepore, il Ministro Provinciale fra Enzo Maggioni e tutte le persone che sostieni ogni giorno.

Negli occhi sorridenti dei bambini e nei volti pieni di speranza delle mamme e dei papà vedo te, perché tu porti avanti il sogno di Padre Ernesto: permettere anche a chi è in difficoltà di essere servito come al ristorante e vivere qualche momento di serenità, lontano dalla sofferenza.

Jasmeen con Jose e Maria

Qui, Jasmeen accoglie Josè e Maria durante la riapertura della mensa serale.

Loredana in mensa serale

Lei invece è Loredana. È felice perché dopo due anni è potuta tornare a cenare in mensa il lunedì sera.

Janette, Tawaab e Adam

Anche Janette, Tawab e Adam sono tornati alla mensa serale e godono finalmente di qualche momento di normalità insieme alle loro mamme.

Grazie di condividere con noi tutte queste piccole cose belle.

Ognuno di questi momenti lo abbiamo vissuto insieme a te che hai sempre risposto per aiutare chi è nel bisogno.
Anche quando, in autunno le richieste di aiuto sono aumentate a causa della crisi, tu hai aperto il cuore all’altro. Hai ascoltato, accolto ogni bisogno e hai teso la tua mano.

Per questo ti ringrazio: grazie per aver portato gioia nella vita di chi vive in difficoltà, perché con te accanto non si sentirà più solo.

Grazie di condividere con noi tutte queste piccole cose belle.

Ognuno di questi momenti lo abbiamo vissuto insieme a te che hai sempre risposto per aiutare chi è nel bisogno.
Anche quando, in autunno le richieste di aiuto sono aumentate a causa della crisi, tu hai aperto il cuore all’altro. Hai ascoltato, accolto ogni bisogno e hai teso la tua mano.

Per questo ti ringrazio: grazie per aver portato gioia nella vita di chi vive in difficoltà, perché con te accanto non si sentirà più solo.

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