Padre Ernesto Caroli: dai lager nazisti alla nascita di Antoniano
“Due anni da cappellano militare nei lager nazisti, due anni in cui avevo visto gli stenti, la fame, le umiliazioni condurre alla fine non pochi prigionieri.
In quei momenti pensavo così, quasi istintivamente, ai poveri del mio convento di S. Antonio di Bologna, sperimentavo i morsi della fame, vivevo la condizione degli emarginati e di coloro che sono privi di tutto.
Un giorno mi venne il desiderio di fare una promessa: «Signore, se torno, voglio impegnarmi per loro».
Nei lager avevo incontrato anche tanti giovani; alcuni erano riusciti – chissà come – a tenere con sé un mandolino, una chitarra. Giovani meravigliosi, pieni di vita e di un talento che aveva bisogno di essere indirizzato. Se avessero ricevuto aiuto e sostegno, avrebbero potuto avere un avvenire certamente migliore. Nella mia promessa volli includere anche loro.
Nonostante le molte vicende penose, nonostante le malattie, ebbi la grazia di potere tornare.”
Inizia così il lungo viaggio di Padre Ernesto Caroli
Un viaggio che avrebbe portato alla creazione della mensa di Antoniano, dove i poveri del convento non avrebbero più dovuto soffrire la fame o la solitudine, ma sarebbero stati accolti e serviti “come al ristorante”.
In una fredda sera di dicembre del 1951, Padre Ernesto raduna i suoi confratelli, i superiori e alcuni parrocchiani, a cui mostra e racconta il suo grande sogno, per il quale non ci sono soldi, ma tanta fede.
La posa della prima pietra
Nonostante le difficoltà, i dubbi e le paure, il progetto prende vita quando, il 14 giugno 1953, viene posata la prima pietra tra gli applausi commossi e le note di Chopin, suonate con maestria da una giovane pianista di 14 anni: Mariele Ventre, che rimarrà legata all’Antoniano per tutta la vita.
In questo scatto puoi vedere ‘inizio dei lavori della mensa, nel 1953.
Un anno dopo, il 13 giugno 1954, quello che prima era solo un sogno diventa realtà con l’inaugurazione della mensa di Antoniano.
Le persone in fila alla mensa per ricevere un pasto caldo.
Nei prossimi mesi ti porteremo con noi in un bellissimo viaggio lungo 70 anni, raccontando vicende, aneddoti, storie che hanno fatto di Antoniano ciò che è oggi.