Nuovi volontari, anche a distanza
Ecco come cambiano tutte le attività di volontariato e i modi di aiutare il prossimo.Alcuni aggiornamenti per te: nuovi volontari, anche a distanza, per essere comunque insieme
Durante i mesi in cui tutti eravamo in casa, tante persone in Italia hanno deciso di continuare ad aiutare prestando un servizio di volontariato diverso rispetto a quello a cui erano abituate.
Basta pensare a chi ha dato una mano a costruire gli ospedali da campo nelle città, un importante bisogno per la popolazione, dato l’esiguo spazio per le terapie intensive all’interno degli ospedali esistenti.
Senza mai fermarsi
I nuovi volontari senza mai fermarsi si sono adattati subito alla situazione di emergenza con nuove e diverse attività, che continuano anche oggi, per rispettare le distanze e la salute di ciascuno:
questo perché le stesse attività di volontariato si sono adeguate al tempo e a bisogni diversi.
Per esempio, sono nate molte attività a distanza, per stare vicini anche se lontani e dare una mano a chi vive in difficoltà ma anche (e forse soprattutto) a noi stessi.
Ad esempio, il webinar, una parola all’inizio per qualcuno strana, oggi è entrata nel gergo comune diventando la modalità preferita per continuare le attività formative o ricreative e tenere compagnia. Chi non ne ha mai seguito uno in tre mesi? O ancora, le lezioni di yoga, ginnastica, danza, teatro, sono state tutte postate sui social per combattere lo stress di stare chiusi in casa e soprattutto, continuare a lavorare per non perdere i progressi raggiunti.
Si tratta di mettere a disposizione le proprie competenze
I volontari così hanno messo a disposizione le proprie competenze per dare una mano alle loro associazioni in difficoltà.
E poi a tutte le telefonate! Il modo più veloce e sicuro per stare in contatto e dare davvero quella voce di conforto di cui tanto abbiamo bisogno. Infatti, un’altra attività in cui tantissimi volontari sono stati impegnati: chiamare, non solo tutti i sostenitori per stare loro vicini in un momento così delicato, ma anche ascoltare chi aveva bisogno di scambiare due chiacchiere. C’è chi ha alzato il telefono per fare una telefonata, come chi ha dedicato il suo tempo agli anziani soli in casa dando loro assistenza e compagnia.
Una partecipazione incredibile agli appelli di volontariato.
La cosa incredibile è che in questo periodo sono di più quelli, tra cui tanti giovani, che hanno prestato servizio per la prima volta. Ad esempio in Emilia-Romagna quasi 20 persone su 100 che hanno risposto agli appelli, non avevano mai fatto volontariato prima. Ma se ci si sposta in altre regioni, come in Campania o in Veneto, il risultato non cambia.
Penso che da questo periodo un po’ particolare possiamo portarci dietro anche qualcosa di buono, come la voglia di mettersi al servizio della comunità: stare vicino a parenti ed amici, promuovere la raccolta fondi, partecipare ad attività di volontariato richieste da altre associazioni.
L’importante è non fermarsi…
L’importante è non fermarsi ma ragionare e capire come si può fare qualcosa di utile per il prossimo.
Stare uniti, ora più che mai, è di vitale importanza: continuare a porre attenzione a quello che succede e provare a dare una mano, in ogni modo, trovando IL nuovo modo, quello diverso, ogni volta, giusto per il tempo e le persone. Questo è bellissimo.